giovedì 2 maggio 2024
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Mantova migliore città per "Qualità della Vita in Italia 2016"

per quel che vale...

Mantova migliore città per "Qualità della Vita in Italia 2016"

Riprendo questo articolo diffuso dall’agenzia AdnKronos che presenta la classifica delle città capoluoghi di provincia d’Italia per qualità della vita. 

Rimango sempre molto perplesso ed avanzo ogni volta forti dubbi circa la corrispondenza reale di tali dati, ma se presi e letti per semplice curiosità allora diciamo che può valere un minuto del nostro tempo! 

Il cosiddetto “Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia” esce da un’indagine di Italia Oggi (che altro non è che un quotidiano economico e giuridico) in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma che, in quanto a classifica (sempre per quel che valgono…), esce al 163° posto nel mondo e al quinto in Italia secondo Censis. 

Insomma, curiosate e scoprite dove si posizionano le città nelle quali vivete e quelle alle quali per vari motivi siete legati, ma non fatevene un cruccio se non sono da podio e non affliggetevi se occupano i bassifondi della classifica. 

Nel mio caso tra Cremona, mia città natìa, Piacenza, mia per adozione, Trento, per lavoro e studio, Milano, per passione, Olbia, per scelta di vita, non sono da retrocessione, nonostante paradossalmente quest’ultima si posizioni nella seconda metà. 

Ma si sa, i parametri con i quali vengono stilate queste classifiche prendono in considerazione alcuni aspetti come servizi, ambiente, salute, asili, affari e lavoro, popolazione attribuendo punteggi ad ognuna di queste voci, per definire, con una presunzione da 10elode, le migliori e le peggiori città dove vivere. 

Ecco perché leggerle e sorridere sempre e comunque…

©Roberto Roby Rossi

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E’ Mantova la provincia italiana al top in Italia per qualità della vita, mentre Crotone si aggiudica la maglia nera finendo all’ultimo posto. Crolla Roma che quest’anno precipita di ben 19 posizioni rispetto all’anno scorso, posizionandosi su livelli di qualità di vita insufficienti. A delineare il quadro è il 18° “Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia” di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, dal quale emerge che la situazione in generale peggiora nelle grandi città e migliora nelle medio piccole. Al secondo posto si colloca Trento che si era aggiudicata l’oro senza interruzioni dal 2011. Altro nuovo ingresso sui gradini più alti del podio è Belluno, terza, in salita dall’ottava posizione. Scivolano, quindi, Pordenone che passa dalla terza alla quarta posizione, e Bolzano (da seconda a ottava). All’ultimo posto Crotone, sebbene, rispetto alle altre province meridionali, presenti elementi di discontinuità. Qui, infatti, sottolinea la ricerca, il tenore di vita è accettabile. E la provincia è addirittura ricompresa nel gruppo delle più virtuose nelle dimensioni criminalità e popolazione. Responsabili, quindi, della maglia nera sono affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero. La precede Siracusa (era al 104° posto). A deludere sono anche le grandi aree urbane, che arretrano tutte, rispetto allo scorso anno, eccezion fatta per Torino, che sale di 6 posti. E se Milano e Napoli perdono rispettivamente 7 e 5 posizioni, Roma ne perde 19 (31 in confronto al 2014), posizionandosi su livelli di qualità di vita insufficienti. A conferma di questa tendenza, come rilevato anche lo scorso anno, nelle province con popolazione superiore al milione in genere la qualità della vita peggiora. Mentre nelle province medio-piccole è stabile o in miglioramento. A livello di macro-aree, la ricerca di Italia Oggi e Università La Sapienza rileva che Nordest e Centro reggono meglio il colpo della crisi, di contro soffre il Nordovest e in particolare il Sud e le Isole, dove si è persa traccia di quel cluster di province individuato qualche anno fa, nel quale il livello era superiore a quello prevalente nelle altre province meridionali e insulari. Guardando al Centro Italia, in Toscana è Siena a registrare la migliore performance perché sale al quinto posto rispetto all’11° del 2015, sale anche Grosseto dalla 33ª alla 30ª posizione ma comunque ben lontana dalle prime posizioni, mentre Livorno perde ben 12 posizioni, passando dalla 40ª alla 52ª. (AdnKronos)



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